Come progettare spazi esterni ecosostenibili

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Quando si parla di casa ecosostenibile, lo spazio esterno assume una valenza che va oltre il semplice concetto di giardino. Il passaggio tra interno ed esterno è privo di qualsivoglia barriera di continuità: i due ambienti creano un connubio perfetto.
Per arrivare a questo, partite con una planimetria accurata e le idee chiare sugli elementi desiderati sono i primi passi che bisogna affrontare.

Dopo aver stabilito la disposizione, bisogna prendere in considerazione la tipologia di piante da utilizzare nello spazio a disposizione: le variabili da considerare sono molteplici e vanno di pari passo con l’estetica e la funzionalità dell’ambiente.
Non vanno sicuramente sottovalutate le temperature medie durante l’arco dell’anno solare, al fine di selezionare un verde che si adatti al clima considerato.

Altro aspetto da tenere in  considerazione è la scelta del terriccio. Anche se è possibile attuare dei cambiamenti, aggiungendo strati in diversi momenti, lo strato basilare funge da supporto primario per gli sviluppi successivi. Per questo motivo, è utile capire la composizione del terriccio, onde evitare fallimenti nella crescita di determinate piante. Scegliere il giusto metodo di irrigazione è fondamentale per combattere  inutili sprechi d’acqua. Si possono installare tubi in grado di dosare l’utilizzo d’acqua mediante dei sistemi a goccia. Un accorgimento semplice è quello di innaffiare le piante al mattino presto, in modo che l’acqua evapori lentamente, unito al raggruppamento della vegetazione in base alle diverse esigenze idriche. Ultimo, ma non per importanza, è l’esposizione al sole. Così come il terriccio e le temperature, ogni specie di pianta ha dalla sua delle condizioni di crescita ottimali, favorite da un orientamento ottimale verso i raggi solari.

Anche nel campo dell’arredamento esterno, è utile scegliere soluzioni green. Quando si affronta la selezione dei materiali, optare per il legno, soprattutto se è provvisto di una certificazione di qualità, è una scelta etica e sostenibile. Esistono diversi derivati, come il rattan, in grado di rispettare questi requisiti. Un materiale solido, dotato di un fascino senza eguali e soprattutto ecosostenibile, essendo completamente di origine vegetale. L’alternativa moderna implica tecnologia e design: il polyrattan (o rattan sintetico) deriva da un polimero ed è frutto di un processo industriale. L’utilizzo di questo materiale rientra in un criterio di sostenibilità in quanto non si va a sfruttare in maniera intensiva il legno.

Ogni elemento dell’arredo outdoor rivela una chiave eticamente sostenibile: dalla scelta dei tessuti, optando per quelli naturali, alla  selezione dei complementi d’arredo.  Se si possiede una buona manualità, è possibile dedicare parte del proprio tempo alla pratica dell’upcycling, una tendenza sempre più in voga che dona nuova vita ad oggetti rovinati o abbandonati. Un classico esempio riguardo il riutilizzo del pallet: si possono trasformare dei vecchi bancali in divani, poltrone o tavolini da esterno. La completa progettazione di uno spazio esterno passa attraverso anche alla sua illuminazione, soprattutto in ottica del risparmio energetico. Numerose sono le soluzioni disponibili, come ad esempio le lampade LED di nuova generazione, che consentono un maggior risparmio energetico senza sacrificare il design.

 


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