Le più celebri opere di bioedilizia nel mondo.

immagine


L’architettura sostenibile ha delineato una nuova scuola per quanto concerne la progettazione di immobili, ad uso residenziale o commerciale, fondandosi su dei capisaldi che mirano alla riduzione dell’impatto ambientale sia nella tipologia di materiali utilizzati, sia nelle tecniche costruttive. Per definire sostenibile un edificio, è necessario perseguire diversi standard: 

  • una completa efficienza energetica;
  • costruzione mediante materiali naturali, riciclati e riciclabili;
  • impatto irrisorio della struttura sull’ambiente;
  • ricircolo e riutilizzo di acqua, sia nella fase di costruzione, sia nel ciclo vitale dell’edificio.

La scelta dei materiali impiegati è di primaria importanza per la definizione di un progetto come ecosostenibile. Oltre al legno, altri materiali naturali sono il sughero, uno dei migliori isolanti termici per l’edilizia, la paglia, che assicura notevoli proprietà fonoassorbenti, la canapa, che presenta un alto isolamento termico, acustico ed una forte resistenza al fuoco. Questa tipologia di architettura comporta vantaggi non trascurabili in termini di riduzione dei costi, salute e mantenimento del valore commerciale nel tempo. Riferendosi a degli esempi, uno degli edifici più conosciuti al mondo è senza dubbio il Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri a Milano, vincitore di un importante premio nel 2014 e considerato uno dei grattacieli più innovativi al mondo. Il complesso, costituito da due palazzi vicini alla stazione ferroviaria di Porta Garibaldi, rispettivamente di 26 e 18 piani, comprende 900 alberi, 5.000 arbusti e 11.000 piante floreali perenni, disposti su entrambi gli edifici. La quantità di vegetazione è esattamente la medesima di due ettari di bosco. Uno degli obiettivi del progetto è l'appropriazione da parte della natura di nuovi spazi in città: grazie a questo particolare ecosistema, vengono assorbite polveri sottili ed anidride carbonica, rilasciando nell’aria ossigeno. Di seguito, una serie di modelli celebri di questa tecnica innovativa, considerati dei capisaldi per l’edilizia del futuro

Mjøstårnet

Si trova nella cittadina di Brumunddal, in Norvegia. Con un'altezza di 85,4 metri, viene considerato l’edificio in legno più alto del mondo. Terminato a marzo 2019, è stato realizzato utilizzando legno di foreste locali, andando a ripiantare ogni albero abbattuto con due nuovi. Grazie ad un metodo di assemblaggio innovativo, che comprende parti completamente prefabbricate, la costruzione è avvenuta in un tempo record: solo 18 mesi per un edificio di 18 piani. Nel 2018, ancora in piena costruzione, ha ottenuto uno dei massimi premi in ambito architettonico: il New York Design Award.

Hoho Wien

Situato a Vienna, nel quartiere residenziale di Aspern. Il HoHo, la cui costruzione è durata 3 anni (è stato terminato nel 2020), è il secondo grattacielo in bioedilizia più alto del mondo. È formato da tre torri, di cui la più alta raggiunge gli 84 metri. Ospita residenze, uffici, ristoranti e servizi commerciali. Come il precedente, presenta una particolare tecnica di costruzione, definita Cross Laminated Timber o X-Lam: le pareti, prefabbricate in legno lamellare integrato, sono pannelli pieni che creano edifici dotati di una stabilità senza uguali.

Forte Building

Un progetto molto innovativo, situato a Melbourne, Australia, realizzato utilizzando la Tecnica di Cross Laminated Timber. Oltre alla struttura in legno, che in questo caso specifico raggiunge un'altezza di 10 piani, sono state adottate misure per ridurre al minimo l’impronta ambientale, come la raccolta di acqua piovane, l’illuminazione a Led e giardini pensili. In questo modo, oltre a costi e tempi, sono state drasticamente tagliate le emissioni di CO?.

La Balena, Guastalla (Reggio Emilia)

La Balena è l’asilo nido progettato da MCArchitects in provincia di Reggio Emilia. L’edificio è formato da diversi telai in legno che formano l’interno della pancia di una balena, celebre personaggio della fiaba “Pinocchio”. L’utilizzo del legno ha permesso un alto livello di coibentazione mentre un sistema di riciclo dell’acqua piovana e la presenza di un impianto fotovoltaico assicurano la sostenibilità dell’edificio che ha sostituito i due asili nido danneggiati durante il terremoto del 2012.


Continuando la navigazione acconsentite all'utilizzo dei cookie.
Personalizza i Cookie Accetta i Cookie